Troppo spesso nell’aspetto degli anziani c’è qualcosa che non va: occhi vitrei, pelle avvizzita, amnesie, etc..: è il segno di una carenza di vitamine e nutrienti. Impariamo ad individuarle per rimediare e farli sentire meglio.
Di recente siete andati a trovare il vostro vecchio papà o la vostra vecchia nonna, e non vi sono sembrati per niente in forma? Pur non avendo acciacchi particolari avete notato qualcosa che non va nel loro aspetto: la pelle troppo avvizzita e pallida, gli occhi vitrei e un po’ fissi? Hanno punte di amnesia (dimenticano le cose e confondono le persone) e fanno di una conversazione un’impresa improba per voi e per chi gli sta vicino, mentre la loro mente sembra vagare da un argomento all’altro con dei salti logici preoccupanti?
Mentre tornate a casa pensate tra di voi che la vecchiaia incombe e che bisogna rassegnarsi: si tratta di persone anziane, magari vedovi o comunque travolti dalla solitudine e la cosa vi sembra completamente normale.
Il fatto che il vostro vecchio padre o la vostra nonna decisamente in là con gli anni, possa soffrire di una carenza di vitamine o di specifici nutrienti non vi sfiora neanche per un momento.
Tuttavia ci sono molte possibilità che sia proprio questo: spesso per gli anziani si tratta anche di carenze vitaminiche e nutritive non lievi, ma di carenze piuttosto serie, che unite a vissuti emotivi lacunosi, provocano molti dei malanni che spesso affliggono i nonni.
Benché stia parlando di persone immaginarie, perché non si tratta di casi specifici di anziani con carenze vitaminiche, queste sono situazioni molto reali che appartengono sempre più al vissuto di molti di noi, con genitori o parenti su con gli anni.
Anziani e vitamine: come individuare le carenze degli anziani?
Come forse la vecchia nonna, molti anziani, che sono divenuti estremamente vulnerabili a questi stati di carenza, hanno scarso appetito, cattive abitudini alimentari, molti seguono regimi quasi esclusivamente liquidi (per problematiche legate ai denti), prendono una impressionante quantità di farmaci (ricordo un signore arrivato da me con una valigetta piena di medicine!), hanno spesso problemi di digestione (il ché restringe ancor di più la varietà e la quantità di cibo che possono mangiare). Poi, come se non bastasse, ci sono quelli che bevono di nascosto, (e quindi esposti a notevoli carenze) e quelli che, per malattie croniche o problemi più seri, sono stati ospedalizzati per lunghi e debilitanti periodi di tempo.
È un fatto abbastanza tipico che le persone che soffrono di gravi carenze alimentari presentino più di una carenza specifica di vitamine e nutrienti.
Secondo Samuel Dreizen, professore di patologia all’Università del Texas a Houston, il primo sintomo di malnutrizione negli anziani “è un conglomerato di disturbi aspecifici”. In altre parole non si ci può aspettare di trovare un sintomo ben determinato che indichi che quella persona anziana soffra di una carenza particolare, ma, andando poi avanti nel tempo questo quadro aspecifico diventerà una patologia conclamata che, forse, si poteva evitare!
Tra i più comuni e importanti di questi “disturbi non specifici” troviamo, secondo un articolo del prof. Dreizen pubblicato su “Geriatrics” nel maggio del 1974:
- disturbi addominali
- perdita dell’appetito
- depressione
- disordini digestivi
- ansietà
- affaticamento
- mal di testa
- mal di schiena
- irritabilità
- insonnia
- stato confusionale
- spossatezza
- palpitazioni
- dolori muscolari
- debolezza muscolare
- formicolio o intorpidimento delle estremità
- nervosismo
- scarsa concentrazione
Naturalmente, nessuno di questi sintomi preso singolarmente garantisce una carenza nutritiva specifica, ma ognuno di essi, in un soggetto particolarmente predisposto, può senza dubbio segnalare una carenza da escludere solo con una attenta anamnesi, anche in assenza di segni clinici, compresi accurati esami ematici.
Anziani italiani longevi ma sofferenti!
Secondo l’ultimo rapporto Istat sulla salute in Italia, gli anziani sono longevi ma sofferenti a causa di malattie croniche e dolori fisici che ne limitano la qualità della vita. A soffrire, inoltre, sono più le donne che gli uomini. Dopo i 75 anni, insomma, i nostri anziani vivono in condizioni peggiori rispetto agli altri anziani europei. Individuare le carenze di vitamine e nutrienti è ancora più importante per prevenire e/o curare disturbi cronici e alcune malattie della senescenza.
Anziani in Italia: in media assumono 7 medicinali (inutili) al giorno
Cinque milioni di anziani ogni anno vengono ricoverati per diverse patologie, e ogni volta che lasciano l’ospedale si ritrovano con due nuove prescrizioni di farmaci che si aggiungono a quelli che già assumono. Con il risultato che si passa da una media di cinque a ben sette medicinali da prendere ogni giorno. Non solo, in due milioni sperimentano ogni anno una reazione avversa da farmaci e la probabilità di assumere farmaci inutili o inappropriati è del 42%. Questa situazione non fa che peggiorare le condizioni di salute degli anziani e l’allarme arriva dall’ultimo Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Interna, Simi.[Fonte: Ansa]
ULTIMO AGGIORNAMENTO: l’80% delle fratture accade alle donne over 65
In Italia ogni anno più di 175 mila persone fanno ricorso al pronto soccorso per fratture di femore (90 mila) vertebrali (70mila) e polso (15 mila), e in quasi l’80% dei casi si tratta di donne con un’età superiore ai 65 anni. La frattura del collo del femore è caratterizzata da una percentuale di mortalità pari al 5% in fase acuta e del 15-25% entro un anno. Questi i dati emersi dal 103/mo Congresso nazionale della Società italiana di ortopedia e traumatologia alla Fiera del Levante di Bari. Tra i fattori di rischio le principali sono le carenze alimentari, soprattutto una carenza di calcio e di vitamina D. [Fonte: Ansa]
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Nel prossimo post tratteremo di alcune classiche carenze vitaminiche e dei loro sintomi più eclatanti e comuni. Così la prossima volta che andrete a trovare il vostro vecchio nonno o papà, spero lo guarderete con occhi diversi e saprete come dargli una mano a sentirsi meglio.