Oggi la Medicina Estetica si fonda sul binomio salute/bellezza: quindi sani dentro e belli fuori. Per questo il medico estetico che ha a cuore il benessere psicofisico dei suoi pazienti, si avvale della collaborazione di altri specialisti, come il naturopata.
La Medicina Estetica può essere a mio avviso considerata oggi come una branca della Medicina Sociale. In questa veste, infatti, la Medicina Estetica diventa preventiva, curativa e riabilitativa al servizio della collettività. In tal modo il suo scopo ultimo è il riequilibrio del benessere psicofisico dell’individuo.
I vari trattamenti sono infatti rivolti alle correzioni estetiche di vario genere, siano esse legate all’ invecchiamento cutaneo, che ad inestetismi causati da malattie o da traumatismi di vario tipo.
Il medico estetico, con le proprie conoscenze e il proprio bagaglio culturale multidisciplinare, non deve limitarsi ad agire solo a livello “estetico”, ma deve approfondire il disagio, sia fisico che esistenziale, che è alla base dell’inestetismo che porta il paziente fino a lui. Insieme valutare le strategie per migliorare, non solo l’ aspetto esteriore del paziente, ma anche il suo stile di vita che comprenda una sana alimentazione, una corretta attività motoria, ed un programma di igiene mentale che permetterà di gestire e conservare al meglio il proprio patrimonio genetico e, quando serve, anche di migliorarlo.
In questa ottica il medico estetico si avvale della consulenza e della collaborazione sia di altri medici specialisti sia di specialisti in medicine non convenzionali, che possono portare ad una soluzione terapeutica ottimale ma soprattutto “Olistica” dei problemi del paziente. In questa visione olistica, necessaria per il benessere globale dell’assistito, il medico estetico si avvale della collaborazione sia di medici specialisti quali il flebologo, il chirurgo plastico, il dermatologo, lo psicologo, il fisiatra, il fisioterapista e il naturopata che, in particolare, tratta varie branche di Medicine non convenzionali (le cosiddette Medicine Tradizionali) spaziando dall’Aromaterapia, ai Fiori di Bach, alla Cromoterapia fino alla nuovissima e straordinaria Medicina Quantistica di Bio-risonanza. (All’applicazione di questa nuova medicina applicata alla Medicina Estetica mi riservo di parlarne in un prossimo articolo).
La Medicina Estetica si fonda sul binomio inscindibile di salute/bellezza: quindi prima sani dentro e di conseguenza belli fuori. Sentirsi bene, accettarsi in maniera globale, essere sereni significa essere in equilibrio psicofisico. Quando questa accettazione viene meno, il medico estetico, valutando caso per caso e approfondendo quelle che sono le “radici del malessere” interviene, senza dimenticare di verificare lo stato globale di salute del paziente.
La società moderna oggi non ci permette di ignorare il nostro aspetto fisico, ma il medico estetico avvalendosi anche dell’aiuto del naturopata, non deve far dimenticare al paziente il proprio benessere psichico, che si basa anche sull’accettazione del proprio corpo e del proprio “Sé” esaltando le sue qualità, rendendole “uniche”, poiché ogni persona è unica nella propria individualità, e non bisogna omologarsi ad immagini stereotipate dettate dalla moda del momento che rendono l’individuo soltanto un clone di un altro.
Cenni sull’autore
Dott.ssa Rosamariagrazia Graziano, Medico chirurgo, Specialista in Medicina del Lavoro. Diploma di formazione in Medicina Estetica fondazione Fatebenefratelli Roma. Diploma in terapia antalgica e mesoterapia all’ Ospedale Cardarelli di Napoli
sono specialista ortopedico e tratto la cellulite con l’ossigenoozono,posso quindi considerarmi un naturopata?
Caro dott. Bonelli, le risponde una naturopata. Come ha potuto constatare il post è stato scritto da un medico estetico che studia naturopatia. Il senso dell’articolo era volto ad una visione olistica della persona che appartiene alla Naturopatia ma non alla medicina convenzionale. Dalla collaborazione della medicina convenzionale con le medicine tradizionali, si avrebbero maggiori riscontri, non solo sul risultato puramente estetico, ma anche dal punto di vista della salute globale della persona. Le consiglio di non fermarsi a questo articolo ma di approfondire l’approccio Naturopatico che prevede ben altre considerazioni, sempre se le interessa. Per diventare Naturopati ci vuole una vera e propria attitudine, oltre tre anni di studi, 30 esami ca., la discussione della tesi e la specializzazione. ma soprattutto la mentalità rivolta all’aiuto disinteressato agli altri senza entrare nella logica del profitto che oggi contraddistingue la classe medica. Così come lei non è un Naturopata, io non sono un ortopedico.