Perché lo stress fa ingrassare?

Più cortisolo, più insulina, più grasso. Non è una sensazione, è realtà! Lo stress prolungato può farci ingrassare. Ecco come…

La gran parte della popolazione mondiale vive un più o meno costante stato di stress. Un dei momenti in cui maggiormente si percepisce è proprio quando, dopo un periodo più o meno lungo di vacanza, (e quindi di relax fisico e mentale) si è costretti a ritornare nel tran tran quotidiano che innesca meccanismi sia di ansia che di depressione post vacanze.

A procurare i veri danni non sono tanto le problematiche esistenziali, quanto la sensazione di non avere i mezzi psicofisici e cognitivi per interpretarle e poi affrontarle. Inoltre stiamo vivendo in un momento molto difficile della nostra storia che acuisce in tutti noi il senso dell’inutilità degli sforzi che facciamo per andare avanti nella vita.

Tutto questo si tramuta in stress psichico che finisce con l’avere ripercussioni sul nostro sistema di guarigione e quindi sulla nostra salute, anche e soprattutto dopo un periodo di vacanza.

Quando lo stress non è negativo

In realtà lo stress, anche lo stress post vacanza, non è da considerare un fenomeno sempre negativo: per esempio quando si verifica un andamento altalenante: picchi di stress seguiti da periodi di recupero. In questi casi l’organismo si allerta per affrontare con tutte le sue forze una situazione impegnativa che una volta risolta riporterà il corpo in una fase di quiete. Questo naturale altalenare sembra che addirittura fortifichi il corpo, dando un’auto-percezione positiva di efficacia psicologica.

Allora, direte voi, meno male che ci sono le vacanze! Certo. Ma quando poi si torna ricominciano i problemi legati alla quotidianità che spesso provocano ansia e depressione post vacanza. Il vero problema non è nell’avvertire dei disagi, ma nel sapere di dover fare qualcosa e pensare di non avere i mezzi per affrontarli. In tali casi lo stress rimane costante anche durante il periodo di vacanza, perché nasce da situazioni radicate al di fuori del Sé. La scarsa sensazione di auto efficienza nell’affrontare i problemi può innescare una reazione a catena minando le fondamenta della nostra fisiologia biochimica. Non ci stupiamo se siamo poi aggrediti da paure, ansie, depressione, o da vere e proprie malattie che ci colgono all’improvviso.

Lo stress (prolungato) può modificare il nostro aspetto

E’ vero che lo stress fa ingrassare. E ora vi spiego il perché. Gli stati d’ansia prolungati e le scarse gratificazioni causano l’innalzamento dell’ormone cortisolo che provoca la conversione degli aminoacidi in glucosio, e del glucosio in grassi, inducendo a incrementare le riserve lipidiche (i grassi) e nel contempo tonicità dei tessuti e funzionalità generali. In più ci si mette anche la scarsa disponibilità di ossigeno che si accompagna sempre a stati prolungati d’ansia o di disagio emotivo provocando una minore attività di quei meccanismi chimici che sono alla base della produzione di energia dalle riserve lipidiche.

Se vogliamo entrare più nel dettaglio: l’effetto si riflette sulla corteccia surrenale, la regione ghiandolare che risponde alle condizioni di “allerta”. Gli agenti stressanti attivano sia l’adenoipofisi, che il sistema nervoso, quindi l’ ACTH (ormone adrenocorticotropo) stimola il rilascio, da parte delle surrenali, di cortisolo.

Hans Selye, medico vitalista degli anni ’40, pioniere negli studi sulla correlazione tra stress e sistema endocrino, ha dimostrato come il corpo produce maggiore cortisolo per indurre maggiore “carburante” in stati di tensione fisiologica dovuti ad un contrasto tra la condizione di quiete e quella di stress.

Questo “carburante” in realtà non viene speso, quindi attraverso la gluconeogenesi si verifica un vero terremoto biochimico: gli aminoacidi vengono trasportati nel fegato e vengono trasformati in glucosio.

Gli uomini primitivi spendevano questo glucosio per rispondere ad un effettivo stato di stress, al fine di sopravvivere. Lo statico, stanco e ansioso uomo contemporaneo, invece, attiva “a vuoto” questo meccanismo biochimico, stressandosi sempre più e trasformando sempre più il glucosio in grasso e cellulite.

Questo concerto se suonato continuamente, può logorarci la vita perché il cortisolo mediamente alto per lunghi periodi induce: una produzione superiori alla norma di insulina, conseguenza della maggiore presenza di glucosio nel sangue. Se però questo glucosio non si trasforma in energia da bruciare esso verrà convertito in grasso. Inoltre l’insulina inibisce la combustione dei grassi. Pertanto valori superiori alla norma di quest’ormone porterà, rispetto alla condizione di quiete, fatalmente ad ingrassare.

E non solo! Lo stress prolungato può anche avere conseguenze negative su muscoli, cute, densità ossea, organi interni, alterazione della distribuzione del liquido intra ed extra cellulare per l’azione inibitrice sul DNA, con riduzione della sintesi proteica, in quanto vari tipi di aminoacidi vengono convertiti in glucosio.

Potrei continuare per ore, raccontandovi i danni a cui andiamo incontro , parlandovi di come lo stress amplifica le risposte del sistema nervoso e le risposte ormonali, del danno al sistema immunitario ed endocrino, oppure di come la carenza di ossigeno ostacoli la catena di trasporto degli elettroni e di conseguenza il Ciclo di Krebs, facendo produrre meno energia e portando a sindromi metaboliche, ma credo di essere stata sufficientemente efficace (o almeno lo spero!) nel trasmettervi la gravità dei danni che uno stato di stress prolungato può determinare sul nostro organismo.

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