È una delle esperienze più esaltanti della vita umana ma spesso le donne ci arrivano poco preparate. Ecco un’introduzione all’allattamento al seno. Come funziona, perché è importante, cosa accade a mamma e bambino durante l’attaccamento al seno.
L’allattamento al seno è l’alimentazione ideale per il neonato. Il latte della madre contiene tutto ciò di cui il neonato necessita: le sostanze grasse per la crescita cerebrale, le giuste proteine, e gli anticorpi che gli assicureranno un’adeguata protezione dalle infezioni. Del resto la natura ha predisposto tutto in maniera perfetta, quindi dico alle mamme: pensateci bene, prima di rinunciare ad allattare il vostro bambino, perché lo privereste del nutrimento ideale per una crescita sana, non solo fisica, ma anche psicologica. Subito dopo il parto, cercate di attaccare il bambino quanto prima: il piccolo succhierà una sostanza altamente proteica, molto densa, di un color giallo paglierino, che si chiama colostro. Il colostro entrerà nell’intestino del bambino formando una barriera contro i batteri, e gli fornirà gli anticorpi necessari per combattere le infezioni e le malattie contro cui voi stesse reagite. Pronto nel seno fin dalla fine della gravidanza, questo alimento prezioso è il primo latte per il bambino predisposto dalla natura, ricco di proteine ad altissima concentrazione ed ideale per il bambino.
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Frontiers in Microbiology dai ricercatori italiani coordinati da Lorenza Putignani, responsabile di Parassitologia dell’ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma, durante i primi giorni di vita, l’allattamento al seno favorisce la costituzione del microbiota e la formazione delle difese immunitarie del neonato. Leggi di più su questa ricerca.
Il latte materno si comporterebbe come una sorta di “coperta” che protegge il bambino fornendogli micorganismi benefici.
Allattamento al seno in Italia: dati sconfortanti
Nonostante l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) abbia ribadito l’importanza dell’allattamento al seno ESCLUSIVO (ovvero senza aggiunte di altri prodotti) per almeno 6 mesi consecutivi, in Italia la percentuale di donne che sceglie di allattare al seno i propri figli è solo dell’85%. Una cifra che scende più si va a sud della penisola: in alcune città meridionali come Palermo le donne che optano per l’allattamento al seno è solo il 26%, come riportato chiaramente sotto da un articolo del “Giornale di Sicilia”. Facciamo quindi un po’ di chiarezza sull’allattamento al seno, per capirne l’importanza e imparare ad affrontare i lati negativi.
Il meccanismo di montata lattea e allattamento
Quando il bimbo succhia, durante l’allattamento al seno, si stimola un’area del cervello che si chiama ipotalamo, la quale, a sua volta stimola la parte anteriore dell’ipofisi che secerne un ormone che si chiama ossitocina. L’ossitocina, attraverso il circolo sanguigno determina la contrazione delle cellule intorno alle ghiandole mammarie, stimolando la produzione del latte che viene secreto attraverso i sottili fori del capezzolo. Il riflesso di lattazione si avverte subito prima che avvenga la montata lattea. Quando il flusso di ossitocina arriva al seno, questo diviene più caldo e lo avvertirete. Fotografie fatte con i raggi infrarossi hanno dimostrato che la temperatura del seno si alza in concomitanza del pianto del bambino. La montata lattea si verifica anche solo quando pensate che è ora di allattare il piccolo, oppure quando egli piange.
Allattamento al seno: e se non ho tanto latte?
Molte madri si preoccupano di non avere latte a sufficienza. A questo proposito tendo a sottolineare che la produzione del latte è legata alla frequenza con cui viene attaccato il bimbo al seno. La suzione stimola la produzione di latte, quindi per aumentarla basterebbe semplicemente attaccare più spesso il bambino al seno! Quindi la frequenza è più importante della durata della poppata. Infatti, anche se molti bambini, specie nelle prime quattro o sei settimane di vita, vorrebbero continuare a succhiare continuamente, il contenuto nutritivo del latte viene assorbito nei primi 5-7 minuti. Questo spiega perché spesso il bimbo si addormenta dopo una breve poppata: semplicemente perché è sazio!
Banchetto, pranzo o spuntino? Ogni bimbo succhia in modo diverso
Molti bimbi succhiano forte per un po’ poi si fermano, poi riposano, poi riprendono: assecondate il ritmo di vostro figlio. Pensate alle poppate come a pasti a più portate. Alcuni saranno pasti articolati a più portate, altre solo spuntini. Presto sarete in grado di capire se il bimbo vuole “banchettare” o solo fare uno spuntino. Anche voi non mangiate sempre quantità uguali di cibo, a volte assaporate, altre volte mangiate più avidamente, perché dovrebbe essere diverso per un neonato? Quando sarete in grado di capire il ritmo del bambino, sarete in grado di rispondere ai suoi bisogni senza stressarvi, ma avverrà tutto in maniera spontanea e naturale, e alla fine sarete meno spossate. Quindi vi esorto, adeguatevi sempre al ritmo del bimbo, e alla fine anche lui si adeguerà al vostro.
Allattamento al seno e parto cesareo
Dopo il taglio cesareo possono esserci problemi legati al fatto che no riuscite a trovare una posizione comoda per non far premere il piccolo sulla ferita. Provate a mettervi sul fianco o a sistemare le gambe del bambino sotto il braccio col viso rivolto verso di voi. La montata lattea potrà avvenire normalmente se avrete l’accortezza di attaccare quanto prima il bimbo al seno. Tutto procederà nella norma come dopo un parto normale. Tuttavia il consiglio è sempre quello di partorire con taglio cesareo solo se strettamente necessario e non farvi mai convincere ad un parto cesareo programmato (per maggiori info leggi: Gravidanza: la truffa dei parti cesarei programmati
Il mal di pancia da allattamento al seno
Dopo il parto, sia naturale che cesareo, soprattutto dopo i primi giorni di puerperio, ogni volta che allatterete il bimbo al seno, avvertirete dei forti dolori al basso ventre, che assomigliano alle doglie, ma molto più blandi. È l’utero che si contrae, ed è un avvenimento assolutamente fisiologico, anzi, siatene contente! L’ossitocina, la cui produzione è sollecitata dalla suzione, non agisce, infatti, solo sulle ghiandole mammarie, determinando la fuoriuscita del latte, ma anche sulle fibre muscolari dell’utero, facendolo contrarre. Questo serve a far rientrare l’utero nella sua sede naturale, la pelvi e facendolo ritornare al suo volume normale. Ciò significa che anche il volume della pancia diminuirà facendovi ritornare in forma più in fretta! La natura è perfetta e ha pensato anche a questo. Questi dolori crampiformi saranno avvertiti più intensamente dalle pluripare. Quindi non abbiate timori o remore nell’allattare vostro figlio. L’allattamento non è solo un modo di alimentare un figlio, ma molto di più. È stabilire un legame profondo ed ancestrale tra madre e figlio, un imprinting positivo che influirà su tutta la sua futura vita affettiva, ma anche sulla crescita interiore della madre, che, se saprà farne tesoro, potrà vivere una delle più esaltanti esperienze di vita che possano mai capitare ad una donna.
Curiosità: allattamento al seno e passeggiate nel marsupio accoppiata vincente!
Come riportato dall’articolo del Secolo XIX sotto, secondo uno studio dell’Università di Cleveland, il trasporto del bimbo con il marsupio e l’allattamento al seno sono un’accoppiata vincente per la crescita.
“Il tuo latte non è abbastanza nutriente”: l’allattamento e la truffa del latte in polvere
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