Quando l’attività motoria fa bene e quando può accelerare l’invecchiamento?
Abbiamo già parlato precedentemente di cosa sono i telomeri e la loro importanza nell’innescare o rallentare l’invecchiamento, e anche di come si possa invertire questo processo attraverso l’epigenetica.
Non tutti sanno che uno dei fattori che interferisce positivamente nell’attivare la telomerasi, l’enzima che mantiene giovani i telomeri, è l’attività motoria, e ovviamente, lo sport: poiché, infatti, l’esercizio fisico riduce lo stress ossidativo e l’infiammazione cronica persistente (agendo da antiossidante) non stupisce che certi programmi di sport o ginnastica risultino aumentare la telomerasi. Tuttavia tutto va agito sempre con moderazione: non sempre, infatti, lo sport è un fattore anti-invecchiamento!
Sport e invecchiamento: il sovrallenamento fa male anche ai telomeri
Troppa attività svolta tutta insieme aumenta lo stress ossidativo e praticarne troppa con regolarità, senza darsi i tempi di recupero necessari, porta ad una condizione di sovrallenamento che può provocare seri danni al nostro sistema immunitario e ai nostri telomeri. Insomma, i “guerrieri del weekend” dovrebbero stare attenti!
Mi spiego meglio: la sindrome da sovrallenamento è un disturbo che non è riconosciuto ufficialmente, ma che è stato osservato molto spesso in chi si allena senza tregua, sia per brevi che per lunghi periodi. Porta a:
- stanchezza cronica
- disturbi del sonno
- stress immunitario (vulnerabilità alle malattie)
- malumore e dolori fisici
Questo è uno dei motivi per cui, quando si parla di attività motoria e sport, si può essere disorientati e perplessi. Studiare la risposta dei telomeri, però, cambia l’ottica e consente di comprendere quanto sia vero quello che prima potevamo solo supporre, e cioè che il sovrallenamento è deleterio per la salute (e per l’invecchiamento). Un punto di partenza per capire quali sport praticare e come, per avere benefici e non effetti collaterali negativi.
Moto: per combattere l’invecchiamento ne basta poco!
Una buona notizia quindi, per chi si scoraggia facilmente, è che i telomeri non hanno bisogno, per stare bene, di regimi estremi (avete capito bene: non c’è bisogno di ammazzarsi di fatica!). Ma anche che la sedentarietà è di per sé estremamente negativa per la salute metabolica: oggi infatti risulta da diversi studi (Elisabeth Blackburn et al.) che i sedentari hanno telomeri più corti delle persone che sono un poco più attive, perché chi è attivo fisicamente passa meno tempo nello stato tossico di stress ossidativo, a patto di nutrirsi bene.
Un’altra buona notizia è che i telomeri rispondono in misura notevole a svariati livelli e tipologie di esercizio fisico, ma di questo parleremo prossimamente.
Come funziona l’invecchiamento e perché lo sport è importante
L’invecchiamento comincia, come molti ma non tutti sanno, con un radicale libero, una molecola a cui manca un elettrone, che è fragile, instabile ed incompleto. Poiché anela a riavere l’elettrone mancante, cerca di sottrarlo ad un altra molecola, e così all’infinito, in un estenuante quanto dannoso effetto domino. Come un malumore che passa da una persona ad un’altra, lo stress ossidativo passa dall’uno all’altro componente della popolazione molecolare di una cellula. Esso è associato con l’inizio dell’arco delle malattie e dell’invecchiamento, che va dalle malattie cardiovascolari al cancro, dalle pneumopatie alle artriti e artrosi, dal diabete alla degenerazione maculare e ai disturbi neurovegetativi.
Per fortuna le cellule contengono anche antiossidanti, che rappresentano una protezione naturale dallo stress ossidativo. Gli antiossidanti (come ad esempio il glutatione o la perossidodismutasi), sono molecole in grado di donare un elettrone alle molecole instabili pur rimanendo essi stessi stabili. Quando questo avviene la reazione a catena termina e si ristabilisce l’ordine. Questa reazione può avvenire anche prendendo le vitamine antiossidanti, che sono la vitamina C, la vitamina E, la vitamina A, tanto amate dai telomeri. Queste vitamine proteggono le strutture organiche e il DNA dall’attacco dei radicali liberi. In linea di principio, le cellule producono abbastanza antiossidanti per fronteggiare l’attacco dei radicali liberi. Questi però non saranno mai del tutto eliminati, ma vengono continuamente prodotti dai processi metabolici del nostro corpo. In realtà, un numero esiguo ci è necessario per i normali processi di comunicazione cellulare, ma quando ci esponiamo ad un eccesso di stress ambientale, come il fumo di sigaretta, le radiazioni, o un eccesso di cortisolo o una depressione, allora si crea un accumulo e quando diventano più numerosi degli antiossidanti, allora si entra nello stato deleterio dello stress ossidativo.
Questo è uno dei motivi per cui l’esercizio fisico è cruciale.
Sappiamo, però, che all’inizio, facendo attività motoria, possiamo avere un incremento di radicali liberi. Più ossigeno, più radicali liberi. Quasi tutte queste molecole di ossigeno incamerate vengono utilizzate per generare energia attraverso speciali reazioni chimiche nei mitocondri delle cellule e produzione di ATP (funzione mitocondriale), ma un inevitabile effetto collaterale di tali processi vitali è di produrre a volte dei radicali liberi. Tuttavia la risposta a breve termine ha un suo perché: l’organismo reagisce in maniera sana producendo nuovi antiossidanti. Come lo stress a breve termine ci rafforza (l’eu-stress), aumentando la nostra capacità di affrontare le difficoltà, così lo stress fisico dello sport di moderata intensità, migliora l’equilibrio antiossidanti/radicali liberi, mantenendo più sane le nostre cellule, assicurandoci un ciclo di krebs sempre perfetto, mitocondri sempre in forma e telomeri più lunghi.
Oltre l’invecchiamento: gli altri benefici dello sport
Le cellule assorbono i benefici dell’esercizio fisico anche in altri modi.
- Riduzione dello stress: quando si fa attività motoria in maniera regolare, le cellule della corteccia surrenale rilasciano meno quantità di cortisolo (l’ormone dello stress). A meno che non siamo inseguiti da un leone o da un qualsiasi animale feroce, meno cortisolo c’è, più ci sentiamo calmi.
- Migliore risposta glicemica: se si fa regolare attività motoria le cellule di tutto l’organismo diventano più sensibili all’insulina, conservano gli zuccheri nel sangue più stabili evitando, col tempo, la triade della mezza età: stress, pancia e glicemia alta.
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