Lavori molto e hai poco tempo libero? Tanto caffè, sigarette e la sera non hai sonno? Forse soffri di social jetlag, la nuova sindrome dei tempi moderni.

social jetlag e sonnolenza

Coniato dagli scienziati solo di recente, il termine social jetlag sta ad indicare la sofferenza causata dai ritmi lavorativi o scolastici (di solito universitari) che “sballano” i ritmi circadiani naturali.

Come spiega il professor Russell Foster, docente di neuroscienza circadiana e pioniere in questo campo:

“il social jetlag è la differenza tra orologio biologico e quello sociale, dettato dagli impegni pressanti imposti dal lavoro o dalla scuola.”

Calcola il tuo social jetlag!

Sottrai il numero di ore di sonno di un normale giorno lavorativo a quello di una domenica o di un giorno di festa  quando non sei ossessionato dalla sveglia. Che numero è uscito? Se il tuo social jetlag è di 2 o più ore, continua a leggere questo post.

calcolo social jetlag

I sintomi del social jetlag

Di solito il social jetlag medio si aggira intorno alle  2 ore. Sono poche? Non sembra. Infatti da studi recenti sembra che questo spostamento provochi in molti soggetti sintomi quali:

  • stanchezza cronica

  • nervosismo

  • irritabilità

  • insonnia

Sintomi che finiscono con lo stravolgere, tra l’altro, proprio quelle relazioni lavorative a cui si tiene tanto (oltre a quelle private).

Senza contare che per evitare di sentirsi stanchi al mattino e troppo attivi la sera si finisce preda di un circolo vizioso che prevede l’assunzione esagerata di adrenergici al mattino, quando già ci si sente esausti (quante tazzine di caffè bevi ogni giorno?), accompagnati spesso da una o più sigarette. E da ansiolitici e sonniferi la sera, per potersi rilassare e riuscire a dormire qualche ora.

Tutto questo perché lavoro e impegni ci costringono a ritmi spesso disumani a scapito della possibilità di un ritmo meno frenetico ma soprattutto più naturale e salutare.

Dice il prof. Foster:

“Tutti i sistemi del corpo seguono un certo ritmo. Il nostro organismo funziona in base all’alternanza giorno/notte e luce/buio. Da quando, però, è stata inventata l’energia elettrica, i nostri orologi interni sono sballati. Chiediamo al nostro apparato digerente di lavorare tardi la sera quando sarebbe pronto a chiudere le saracinesche, e forziamo i nostri muscoli a risvegliarsi e a mettersi in moto quando ancora avrebbero bisogno di riposare.”

Ho già spiegato in un altro post i disastri di questo tipo di alimentazione. In più se aggiungiamo lo stress e la mancanza di sonno entriamo direttamente come vittime di questa nuova sindrome, il social jetlag. Spiega il prof. Foster : Ti svegli stanco. E cosa fai? Bevi caffè a ripetizione e fumi sigarette. La sera sei talmente eccitato dalla caffeina che per rilassarti sorseggi un bicchiere di vino (e fin qui, dico io, va bene) e prendi una pasticca per dormire (e questo invece non va bene). Ma quello è sonno indotto, non biologico, ed è privo di qualità. Continua il prof. Foster a proposito del sonno:

”quello che dico sempre , per educare alla cultura del sonno, è pensarlo come fosse parte dell’igiene personale. Andreste a letto senza lavarvi i denti? Allo stesso modo non potete presentarvi al lavoro stanchi.“

Tutto questo, ed anche altro in un saggio scritto a due mani con il collega Steven Lockey, dal titolo “Sleep: a very short introduction” (Sonno: una brevissima introduzione) .

Eppure si sa che dormire a sufficienza ci mette al riparo da molti mali, ci regala maggiore efficienza, ci si concentra di più. Sottolinea Foster:

“non voglio dire che per risolvere la crisi economica sia sufficiente dormire di più, però il mondo dell’economia dovrebbe tenerlo presente. Forse se banchieri, economisti e broker avessero più ore di sonno, riuscirebbero a tirare fuori soluzioni più efficaci per combattere la recessione”.

C’è sicuramente da meditare su queste parole. Senza contare i veri e propri danni fisici che di rimbalzo incidono sulla salute.

Non a caso secondo uno studio pubblicato su Current Biology dai ricercatori della Ludwig-Maximilian-University di Monaco (Germania), i lavoratori che svolgono turni adatti al loro bio-ritmo sono più riposati e soddisfatti. E, si sa, una persona contenta produce di più. Assecondare il “cronotipo” – la caratteristica secondo cui certe persone sono più attive al mattino e tendono ad alzarsi presto, mentre altre sono più operative la sera e preferiscono stare alzate fino a tardi – può favorirne il benessere e, a lungo andare, anche la salute.

L’Università di Chicago ha dimostrato che basta una settimana di privazione di sonno per far aumentare i livelli di insulina del 40%! Inoltre è stato anche accertato che un livello spinto di social jetlag (dalle 2 ore in su), aumenta il consumo di nicotina e alcol.

Il social jetlag provoca, ovviamente, anche un aumento del cortisolo, ormone dello stress, con conseguente abbassamento del sistema immunitario. L’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha da poco inserito, nelle possibili cause dell’insorgenza dei tumori, la mancanza di sonno che affligge chi lavora nelle ore notturne. Pensate questi soggetti che perturbazioni avranno dei ritmi circadiani.

Rimedi al social jetlag

Foster è categorico:

“Dobbiamo essere più disciplinati, non possiamo pensare di vivere al di fuori del ritmo biologico in barba a millenni di evoluzione. E’ nostro dovere prendere il sonno seriamente. Ascoltare il nostro corpo. Esporci il più possibile alla luce del giorno e dormire di notte.”

Come fare, quindi, se ravvisate questi sintomi e sentite di essere preda del social jetlag?

Se dormite un po’ di più solo nelle feste comandate, è normale sentirsi stanchi. Quindi evitate di svegliarvi a forza di caffè ma concedetevi una colazione completa e consumata con calma. La caffeina non cancella la stanchezza ma maschera i segnali che state esagerando, con la conseguenza che starete ancora peggio. Mangiate frutta e verdura e in caso di bisogno aiutatevi con qualche supplemento di vitamine NATURALI NON SINTETICHE.
Potete prendere dei tonici naturali che vi diano forza e che aiutino il vostro sistema immunitario, come echinacea ed eleuterococco, che è la versione più leggera del ginseng (ginseng siberiano) . Vi aiuteranno contro eventuali infezioni prese in un momento di ipoergia.

problemi di insonnia

 

E se a letto il sonno non arriva?

Fatevi un esame di coscienza. Avete esagerato con i caffè. Cenate troppo tardi? Siete preda di ansie che non riuscite a definire? Affrontate i problemi uno alla volta cercando di fare chiarezza nel vostro mondo emotivo, e intanto, mentre risolvete i problemi aiutatevi con l’assunzione di melatonina, un ormone naturale che regola i ritmi veglia-sonno oppure con cibi ricchi di calcio e magnesio che favoriscono il rilassamento muscolare (potete prendere anche dei supplementi se ne sentite la necessità). Farsi consigliare da un terapista sarebbe meglio. Esponetevi alla luce del sole quanto più potete e cercate di non andare a letto tardi.

Siate disciplinati! Vedrete che la situazione migliorerà. Se questo andazzo va avanti però da mesi, con stanchezza, senza apparente motivo, serve un controllo più approfondito per valutare se esistono cause specifiche (una carenza di ferro, sindrome da stanchezza cronica, ecc..) che richiedono l’intervento di uno specialista.

Assecondare il cronotipo per stare meglio ed essere più felici

Insonnia: a rischiare è il cuore

Il Messaggero riporta che un recente lavoro pubblicato sull’European Journal of Preventive Cardiology ha studiato il rapporto tra l’insonnia e il rischio di eventi cardio e cerebro vascolari. Si è rilevata una significativa associazione tra 3 tipi di insonnia (difficoltà a prendere sonno, difficoltà a mantenerlo e sonno non ristoratore) ed il rischio di sviluppare infarto o scompenso cardiaco o ictus cerebrale. L’aumento del rischio è rispettivamente del 27%, dell’11% e del 18%, e maggiore per le donne rispetto agli uomini. Clicca qui per saperne di più

Soffri di Social Jetlag?

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