Alcune ricerche dimostrano che il digiuno allunga la vita dei ratti. Vale anche per noi? Sembra di no. Parliamo dell’effetto nefasto delle diete da fame sulla salute e sulla giovinezza.

Digiuno e invecchiamento

Abbiamo già parlato di cosa sono i telomeri e perché mantenerli più lunghi possibile rallenta l’invecchiamento. Abbiamo anche parlato della correlazione tra  sport e invecchiamento e di quali esercizi possono aiutarci ad allungare i telomeri. Per non parlare dell’importanza della salute metabolica per combattere l’invecchiamento e di quanti danni può fare il grasso addominale o una dieta ad alto indice glicemico. Ora, però, parliamo anche del digiuno e delle diete da fame, sempre più di tendenza, e delle ripercussioni sul nostro organismo.

Vi sono meccanismi interni di resistenza che rendono difficile mantenere il peso dopo una dieta restrittiva.

Non smetterò mai di ripeterlo: le diete fanno male. Il nostro organismo ha la sua omeostasi e quando lo sottoponiamo a restrizioni, e non invece ad una dieta sana, varia e appagante di nutrienti necessari, rallenta il metabolismo nel tentativo di riguadagnare nutrienti che gli servono per il necessario anabolismo cellulare (è il cosiddetto adattamento metabolico) .

Chi si sottopone a diete continue e al digiuno finisce col bruciare fino a 600 e più calorie al giorno. Nel fenomeno dell’effetto “ yo-yo”, chi si mette a dieta dimagrisce, poi ingrassa, e poi ri-dimagrisce, e poi re-ingrassa, in un vortice continuo in cui si perde sempre più massa magra e massa cellulare…ahiahiahi!! Queste oscillazioni sono malsane, e certe persone sanno bene come ci si dedica di nuovo ai dolciumi dopo una dieta (meccanismo compensativo).

Se si sapesse che queste variazioni cicliche accorciano i telomeri e ci fanno invecchiare più velocemente…!

Digiuno diete restrittive e invecchiamento cellulare

Si chiama restrizione calorica cognitiva e accelera l’invecchiamento

I ricercatori che studiano l’obesità hanno definito questa mentalità che comprende il digiuno o diete restrittive a lungo termine “restrizione calorica cognitiva”. Le persone che si trattengono dal mangiare dedicano un sacco di tempo a desiderare, a sperare e a cercare di mangiare meno, ma alla fine assumono le stesse calorie di chi non si trattiene, però di pessima qualità e nei momenti sbagliati (tipo un digiuno diurno e poi un maggiore introito calorico la sera rispetto alle ore di luce).

In vari studi associati all’obesità, le donne che rispondevano in maniera da rivelare un alto livello di restrizione dietetica avevano i telomeri più corti di quelle che mangiavano senza problemi, indipendentemente dal peso, quindi erano già avviate verso un invecchiamento più veloce.

In definitiva, non si può passare la vita a pensare incessantemente a cosa e a quanto mangiare, e che bisogna per forza mangiare meno. Ma meno di quanto? E meno di chi? Tutto questo non fa non bene all’attenzione (una risorsa preziosa), crea alti livelli di stress, e ha pessime conseguenze sull’invecchiamento cellulare (quindi fa invecchiare velocemente).

Invece che sulle restrizioni caloriche, concentratevi una buona volta sull’attività motoria (la pigrizia uccide più della pappa), e sul mangiare nelle ore di massima luce cibi nutrienti!

Il digiuno allunga i telomeri dei topi. Ma noi non siamo topi.

Ci sono persone, ma anche addetti ai lavori, che sono convinti che, assumendo il 25-30 % di calorie in meno della normale quantità prevista da una dieta sana e completa, vivranno più a lungo. Chi pratica la restrizione calorica insegna a se stesso ad avere una reazione diversa alla fame. Quando questi individui sentono i morsi della fame non si sentono infelici o stressati ma credono di perseguire il loro obbiettivo e sono tutti contenti. Sono bravissimi a programmare la loro dieta da fame.

Non vi è dubbio che in alcune specie inferiori (come topi o vermi) la restrizione calorica estrema aumenti la longevità. In alcune specie di topi sottoposti a digiuno, i telomeri si sono allungati, e avevano meno cellule senescenti nel fegato. Molto più difficile però identificare questi meccanismi nelle specie superiori, come le scimmie e gli umani. Insomma, noi non siamo né topi né vermi.

Ad esempio, in una indagine su scimmie sottoposte a restrizione del 30% si è scoperto che avevano un arco della salute e della vita più lunghi, ma solo in confronto a scimmie di controllo che mangiavano moltissimi zuccheri e grassi. In un secondo studio, le scimmie “a dieta” furono confrontate con un gruppo che mangiava porzioni normali di cibo sano, e risultò che quelle a dieta (poverine) non erano affatto più longeve e che l’arco della salute era più o meno uguale.
Bisogna aggiungere poi, a questi dubbi sulla restrizione, anche il fatto che le scimmie in questione mangiavano in solitudine, e non in un contesto sociale a loro più confacente, cioè tutte insieme, come per loro è solito fare (le scimmie hanno livelli di socializzazione molto alti). Consumare quindi cibo in circostanze per loro non naturali e stressanti, potrebbe inficiare i risultati in un modo che ancora non comprendiamo.

Per il momento quindi i ricercatori sono cauti: ritengono che la restrizione calorica non abbia effetti positivi sui telomeri.

Il digiuno accelera l’invecchiamento: due ricerche lo dimostrano

Janet Tomiyama, oggi psicologa ricercatrice dell’UCLA, ha condotto una ricerca di post-dottorato in cui riuscì a radunare un gruppo di persone che provenivano da svariate parti degli Stati Uniti, e che praticavano con successo la restrizione calorica a lungo termine. Effettuò un intensivo studio su di loro, ed esaminò vari tipi di cellule sanguigne. Con grande sorpresa si scopri che i loro telomeri non erano più lunghi del normale e nemmeno più lunghi del gruppo di controllo sovrappeso… anzi, i telomeri di chi praticava la restrizione calorica erano più corti nelle cellule moonucleate del sangue periferico, che sono leucociti comprendenti i linfociti T.
Quanta fatica per niente!

In un’altra ricerca si esaminarono scimmie Rhesus, sottoposte a restrizione del 30% in meno della dieta normale che dovrebbero seguire questi animali. Vennero indagati i telomeri di vari tessuti, non solo del sangue, ma anche dei muscoli e del grasso. Ancora una volta i telomeri delle scimmie a dieta ferrea non risultarono più lunghi.

digiuno e restrizione calorica

Come dice la dott. Elizabeth Blackburn, una dei massimi esperti di telomeri e scopritrice dell’enzima telomerasi: non occorre soffrire, né privarsi inutilmente per migliorare i nostri telomeri e tenere a bada l’arco delle malattie, anzi sembra proprio che la specie a cui faccia più male il digiuno sia proprio l’Uomo!

La chiave? Cibi sani e meno zuccheri semplici

Quando cerchiamo di capire cosa fa più male al metabolismo, la risposta è semplice. I cibi industriali molto dolci e le bevande zuccherate – caramelle, merendine, biscotti, Coca-cola e altre bibite gassate. Sono questi i cibi più associati al mangiare compulsivo. Cioè quelli che innescano il meccanismo di ricompensa del cervello e che danno maggiore assuefazione e dipendenza. Essi vengono assimilati velocemente dal sangue e inducono dopo un po’ a farci credere di avere ancora fame.

Un tempo si pensava che tutti i cibi avessero lo stesso effetto sul metabolismo, ma oggi si sa che le calorie di per sé non contano nulla, ma è vitale la qualità di queste. Ridurre gli zuccheri, anche se si assumono le stesse calorie ma che provengono da cibi più nutrienti e davvero sazianti per il cervello,porta ad un miglioramento metabolico. I carboidrati semplici provocano più danni al metabolismo di altri tipi di alimenti.

Diete, digiuno e invecchiamento in sintesi

  • I telomeri ci dicono di non concentrarci sul peso ma sul parametro del grasso addominale e della sensibilità insulinica (magrezza a tutti costi non è indice di salute).
  • Fissarsi sulle calorie è stressante e dannoso per la salute dei nostri telomeri.
  • La restrizione calorica ha un peso diverso per noi, da quello che ne ha per i topi (quindi basta col digiuno e con le diete da fame).
  • Seguire un regime alimentare a basso contenuto di zuccheri e a basso indice glicemico migliora la salute metabolica interna che è quella che conta davvero (più del peso).

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Bibliografia

“Effect of obesity on Telomere Length: Systematic Rewiew and Meta.Analysis in Obesity” ( Silver spring) – E. Mundstock (Novembre 2015)

“Obesity or Obesities? Controversies on the association between Mass Index and Premature Mortality in Eating and Weight Disorders” – O. Bosiello, M.P. Donataccio e M. Cuzzolaro (2 giugno 2016).

” Telomere length Trajectory, cit.” – R. Farzaner-far et al.

“A Short leucocyte Telomere Length is Associated with Development of Insuline Resistance”  – S. Verhulst et al.  (in Diabetologia. 6 luglio 2013)ù

“Dietary Restraint and Telomere Length in pre- and post- menopausal Women” – Kiefer A1, Lin J, Blackburn E, Epel E. (in Psycosomatic Medicine, 8 ottobre 2008).

Perché il digiuno e l’effetto “yo-yo” fanno invecchiare velocemente?

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